È iniziato oggi il Festival Alta Felicità, un appuntamento che aspettavamo da un intero anno e che finalmente ci ha ricondotti in una tre giorni ricca di cultura, musica, natura, ma anche relazioni, movimento, condivisione, respiro, divertimento.
Il sole splende alto sulla Borgata 8 dicembre che nel 2005 veniva liberata da migliaia di persone che da tutta Italia arrivarono pronte e determinate a cacciare chi, con la violenza, voleva occupare il territorio.
Oggi, a distanza di 30 anni, da tutta Italia continuano ad arrivare giovani e giovanissimi, ma anche famiglie e diversamente giovani, che abbracciano un’idea comune, quella che guarda ad un futuro realmente vivibile, dignitoso ed in salute per la terra e per chi la abita.
A Venaus, questa mattina, mentre agli stand si procedeva con gli ultimi preparativi, tre giovani in parapendio sono atterrati sui terreni accanto allo storico Presidio No Tav.
Intanto, già alle 10.00 la platea dell’Area Dibattiti era già piena di persone desiderose di partecipare all’incontro in omaggio a Valerio Evangelisti, da sempre legato alla causa No Tav e attivo nelle lotte sociali.
Così, come sempre accade, dopo l’inizio che dà il via alle danze, la giornata è proseguita scivolando tra le tante attività tra cui, l’incontro con protagonisti il collettivo GKN e il Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti di Taranto e il dibattito “Fermare l’escalation: dalla guerra in Ucraina un altro conflitto mondiale” che ha visto come protagonisti Domenico Quirico, Raffaele Sciortino e il coordinamento Fermare l’Escalation.
Non ci si è fermati un attimo nemmeno durante le ore più calde, tra un panino con le acciughe al verde e una pasta con il sugo ignorante, un buon bicchiere di birra fresca, si è potuto anche discutere di crisi climatica e ambientale confrontandosi anche insieme ad attivisti ed attiviste d’oltralpe.
Dalle ore 19, la tanto attesa Arena Concerti ha ospitato sul palco molti artisti nazionali e internazionali come Gran Bal Dub, DubFx, Fabrizio Rat e Assalti Frontali che hanno coinvolto in pubblico in un filo costante tra emozioni, parole e danze.
Diverse anche le realtà in lotta che, da tutta Italia, sono arrivate a Venaus per raccontare la propria esperienza, per riconoscersi in tutte quelle migliaia di persone che hanno a cuore la sopravvivenza di questo Pianeta, come i giovani del Social Climate Camp che, dopo tre giornate piene a Torino, sono arrivati in Valsusa con inciso nello sguardo l’aspettativa di chi sa di meritarsi un futuro degno di chiamarsi tale.
Una prima giornata importante, dopo settimane di tentativi di blocco e dispetti vari, possiamo tranquillamente affermare che un’altra volta la partecipazione No Tav è immensa e che la nostra voglia di essere felici, sommata alla volontà di costruire quel mondo libero da violente grandi opere che distruggono i territori e impoveriscono le persone, non è stimabile perché
Come prima giornata possiamo ritenerci soddisfatti, ora è necessaria una buona dormita rigenerante, nell’immenso campeggio di tende colorate che accolgono all’ingresso dell’area del festival, dove è consentito transitare solo a piedi o con le navette, quelle che per questa notte saranno in giro fino alle 4 e che riprenderanno domattina alle ore 9.
Buon Festival No Tav a Tutte e Tutti!